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IL CULTO DELLA SPIRITUALITA’

 

…per tutte la azioni, che siano intellettuali, intuizionali o puramente fisiche, e’ necessario che ci sia una base, un punto di partenza, un punto fermo. Ci deve essere altresi’ uno scopo; il Supremo Desideratum. In questo culto della spiritualita’, la base e’ la moralita’; senza  moralita’, nessun progresso potra’ essere ottenuto…

…la meta e’ il raggiungimento di quello stato supremo in cui esiste giustizia e fair play per tutti gli esseri animati ed inanimati.

“Cosi’ come la mia vita mi e’ cara, analogamente la vita di un’altra creatura  e’ cara ad essa. Ogni entita’ ama la propria esistenza. Ed alla luce di questa verita’ possa l’essere umano evoluto provare misericordia per ogni singolo oggetto di questa creazione”.

Tutti voi dovreste ricordare cio’. Questo tipo di ricordo si chiama sadhu dharma e la persona che pratica questo culto e’ il vero sadhu (rinunciante).    Bisogna altresi’ che non ci sia alcuna differenza tra pensiero ed azione. Nel caso in cui esista una certa distanza, occorre minimizzarla passo dopo passo, fino a rendere coincidenti pensiero ed azione.

SHRII SHRII ANANDAMURTI

3 giugno 1990 Anandanagar      (Subhasita Samgraha 18)